SIMPOSI

VINO A SORSI DI MUSICA
4 incontri tutti da scoprire

Sei vini;
una giornalista e critica enogastronomica;
un musicista:
una degustazione mai realizzata prima d’ora.

Simposi

Nella latinità il termine, rimasto pressoché invariato in italiano, indicava la seconda parte del banchetto: quella dedicata al “bere” secondo la prescrizione del simposiarca che prevedeva l’esecuzione di canti conviviali (σκόλια) e la lettura di poesie atte a propiziare la conoscenza tra i commensali. 
I Simposi del MAS saranno 4 momenti di ascolto e di degustazione, dedicati alla musica e al vino abbinati secondo sinestesia: ovvero attraverso un processo di associazione per similitudine tra sfere sensoriali provenienti da regni differenti: gusto (e olfatto) e udito. 

Ogni evento prevede la degustazione di 6 vini, che saranno serviti “alla cieca” per non influenzare con la mente il palato.

Ogni vino sarà accompagnato da una specifica melodia suonata da un musicista per amplificare nell’ascoltatore le stesse sensazioni prodotte dal gusto.

Ogni vino sarà presentato, discusso, assaggiato e vissuto con la giornalista e critica gastronomica Leila Salimbeni.

Solo a fine serata saranno svelati i nomi, le etichette, e i titoli delle melodie che li accompagnavano.

Leila Salimbeni

Giornalista e critica gastronomica

Firma di numerose pubblicazioni nel mondo della stampa di settore, Leila Salimbeni è giornalista e scrittrice di settore enogastronomico.
Un percorso accademico coronato da una tesi sperimentale in semiotica dei consumi sull’Osteria Francescana  l’ha portata a inaugurare solide collaborazioni con l’Espresso e con Passione Gourmet, di cui è caporedattore, mentre dal 2019 è alla direzione del coordinamento editoriale di Spirito diVino

Dal vino rubato di nascosto da bambina alla tesi in semiotica sull’Osteria Francescana; dall’incontro con Andrea Grignaffini ai progetti di Passione Gourmet e Spirito diVino. 

Ogni serata sarà accompagnata
da uno strumento

La degustazione sarà accompagnata
dalla giornalista e critica gastronomica
Leila Salimbeni

Violino e Vini Bianchi

Sabato 13 Novembre 2021
ore 18:00

con Ivan Di Dia

Spirituale e sensuale al contempo, si dice che il suono del violino sia quanto di più vicino alla voce umana ma con un repertorio di possibilità ulteriori che la voce umana non raggiunge. Il violino si suona con la partecipazione fisica di tutto il corpo, il suo suono è più facilmente adattabile alle esigenze espressive del musicista, che vi partecipa anche a livello corporeo. Per questo occorre associargli vini che, per analogia, evochino, come la corda, tensione, e che sappiano interagire con la corporeità di chi li assimila risuonando nella cavità orale e accordandosi con profondità e leggerezza all’emotività di chi li degusta. 

Flauto e Bolle

Sabato 11 Dicembre 2021

con Clara Cocco

Appartenente alla famiglia dei strumenti aerofoni, il flauto è probabilmente lo strumento musicale più antico, insieme alla cetra, da cui si distingue per una caratteristica essenziale: l’uso del fiato, del cui afflato vitale si anima, attraverso i suoni.
Questa profonda, essenziale ariosità dello strumento esige vini che condividano lo stesso respiro, la stessa ariosità e, pertanto, vini animati da un medesimo alito, che proviene loro da una raffinata prassi di cantina.
Le cosiddette bollicine hanno, infatti, incapsulate al loro interno piccole bolle di anidride carbonica che punteggiano il vino di effervescenza, una sensazione tattile ed estremamente evocativa che prenderemo in esame in diverse varianti: Metodo Ancestrale, Metodo Charmat e Metodo Classico.
A questo proposito, da notare una coincidenza: l’antico calice associato alle bollicine era, tradizionalmente, la flûte, parola che, in francese, significa letteralmente flauto per la forma allungata e slanciata della coppa.

Pianoforte e Vini Rossi

Sabato 15 Gennaio 2022

Giancarlo Aquilini

Il pianoforte nasce dall’utopia di ottenere da una tastiera, e dunque da un congegno meccanico, «il parlar del cuore».
A partire da questa richiesta, che giungeva dalla corte medicea, Bartolomeo Cristofori sviluppò per primo, nel 1698, l’idea di un clavicembalo le cui corde, percosse da martelletti, fossero in grado di trasmettere la forza o la leggerezza del tocco umano. Fu una rivoluzione non tanto per i suoi contemporanei – Händel, Bach, Couperin – che lo ignorarono, ma per i successivi Mozart, Liszt, Chopin, Satie, per cui il pianoforte divenne lo strumento musicale per eccellenza e la sua storia, scritta con cinquantadue tasti bianchi e trentasei tasti neri, finì per coincidere con la storia stessa della musica. Estensione della mano e, per estensione, dell’emotività di chi lo suona, esso si accorda col vino in particolare col rosso, grazie alla molteplicità di sfumature “emotive” e “caratteriali” che esso assume, a seconda dell’uomo che lo interpreta. Come il pianoforte, definito il padre di tutti gli strumenti, il vino rosso, ovvero vinificato in rosso, è il padre dei vini che, originariamente, nacquero “premendo”, ovvero pressando gli acini d’uva (sia bianca che rossa) il cui mosto veniva tenuto a contatto con la buccia. Questo stesso contatto è l’elemento comune tra vino rosso e strumento musicale.

Ensemble

5 Febbraio 2022

Ivan Di Dia, Clara Cocco,
Giancarlo Aquilini, ed Annapia Capurso

Abbinamento  tra vino e musica, un abbinamento possibile?
Sì, l’abbiamo fatto finora.
Prima col violino, poi col flauto, quindi col piano e, oggi,
con tutti questi strumenti, tutti assieme, più la voce.
Una voce che si fa strumento, mentre gli strumenti si fanno voce.
Veicolo di emozioni che il vino – e stavolta assaggeremo
vini tutti molto diversi tra loro – ha il compito di enfatizzare, di suggellare,
perfino, all’interno di una dimensione profondamente emotiva,
animistica, certamente personale ma, proprio per questo, anche universale.  

Dove saranno gli eventi

Via Armando Quadri 2/E Bologna

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